L’impressionismo è un movimento artistico nato in Francia alla metà dell’Ottocento. Si tratta di una corrente che ha cambiato il modo di dipingere, introducendo nuove tecniche e elementi stilistici.
I principi dell’Impressionismo sono legati alla ricerca della verità della sensazione, all’utilizzo della luce come elemento fondamentale della composizione e all’esaltazione della vita quotidiana.
Pittori impressionisti: i più popolari
I pittori più rappresentativi dell’impressionismo sono Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Camille Pissarro e Gustave Courbet. I caratteri comuni a questi artisti sono la predilezione per i paesaggi e le scene d’insieme, l’uso di colori brillanti e vivaci, lo sfumato e la pennellata velocissima.
Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Camille Pissarro ed Edouard Manet sono considerati tra i più grandi pittori impressionisti. Tutti e cinque hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte con le loro opere d’impressionismo. Ciascuno di essi ha seguito un proprio percorso artistico, tuttavia è unanimemente riconosciuta la loro appartenenza alla scuola impressionista.
I pittori impressionisti sono tra i più famosi e discussi artisti dell’arte contemporanea. La loro arte, infatti, rappresenta una svolta epocale nella storia della pittura e delle arti figurative in generale. Si tratta di un movimento che, agli inizi degli anni Ottanta dell’Ottocento, nasce a Parigi ed è caratterizzato da un nuovo linguaggio espressivo, ispirato alla natura. I pittori impressionisti rifiutano i canoni accademico-borrominiani e cercano di rappresentare la realtà nel modo più immediato possibile. Per questo motivo, le loro opere sono spesso criticate dalla critica ufficiale dell’epoca.
Inizialmente i critici non accolsero favorevolmente questa nuova corrente artistica, ma col tempo il pubblico cominciò ad apprezzare le loro opere e oggi gli impressionisti sono considerati tra i pittori più popolari della storia.
Caratteristiche della pittura impressionista
L’arte impressionista si basava sulla cattura dell’impressione fuggevole prodotta dalla luce. Gli impressionisti erano interessati alla realtà, alla bellezza della natura e ai sentimenti. Cercavano di riprodurre la natura il più fedelmente possibile, con uno stile di pittura rapido e diretto. I pittori impressionisti erano soliti utilizzare colori vivaci e luminosi.
Il colore nell’impressionismo
La corrente artistica dell’Impressionismo nasce in Francia, all’inizio dell’800, grazie all’unione di alcuni pittori che, stanchi delle rigide regole accademiche, decidono di seguire un nuovo modo di dipingere. Questa nuova corrente si caratterizza per l’utilizzo del colore puro, istintivo e immediato, volto a dare una rappresentazione fedele della realtà. I pittori impressionisti prediligono la natura come soggetto principale delle loro opere ed esprimono la propria personalità attraverso una pennellata veloce e libera.
La luce dell’impressionismo
Nacque in Francia, verso la metà dell’800, questa corrente artistica che rivoluzionò il modo di dipingere. Gli impressionisti cercavano di cogliere l’effetto della luce sulle cose e sugli ambienti, dando vita a quadri ricchi di movimento e di vibranti colori. Per raggiungere questo scopo, i pittori si servivano di piccoli pennelli per dipingere direttamente sulla tela, in modo da non perdere neanche un attimo delle sfumature della luce. I principali esponenti dell’impressionismo furono Monet, Manet, Renoir, Cézanne e Degas.